Associazione Florovivaisti Italiani lancia un primo vademecum informativo per i produttori florovivaisti con CIA Agricoltori Italiani
L’Associazione Florovivaisti Italiani, con il supporto di CIA Agricoltori Italiani, ha pubblicato un vademecum per informare i florovivaisti italiani in merito alla nuova circolare CONAI del 24 febbraio 2025, relativa all’applicazione del Contributo Ambientale CONAI (CAC) sui vasi in plastica per fiori e piante dal 1° marzo 2025.
La nuova circolare introduce importanti novità per il settore, stabilendo che i vasi in plastica con spessore parete fino a 0,5 mm sono considerazioni imballaggi e sono quindi soggetti al CAC. I vasi con spessore superiore a 0,5 mm, invece, non sono considerazioni sugli imballaggi, a meno che non siano destinati alla vendita con la pianta. In questo caso, l’utilizzatore finale del vaso (il produttore della pianta) può decidere se considerarlo imballaggio o meno.
L’Associazione Florovivaisti Italiani, insieme a CIA Agricoltori Italiani, ha espresso la propria contrarietà all’applicazione del CAC sui vasi in plastica per fiori e piante, ritenendo che si tratti di un aggravio burocratico ingiustificato per le aziende del settore. Il vaso, infatti, non è un semplice imballaggio, ma un elemento essenziale per la sopravvivenza e lo sviluppo della pianta. L’applicazione del CAC rischia di incidere negativamente sulla competitività delle imprese italiane in un momento nel quale è in attesa dell’entrata in vigore del nuovo regolamento comunitario sugli imballaggi e rifiuti che entrerà in vigore nell’agosto 2026.
Il vademecum fornisce ai florovivaisti le prime informazioni utili per orientarsi nel nuovo contributo ma si tratta di prime informazioni che ci riserviamo di approfondire non appena il CONAI renderà note ulteriori informazioni.
“Il nostro obiettivo è supportare i florovivaisti italiani nell’applicazione di questa nuova normativa, ma non ne condividiamo il principio di applicazione”, ha dichiarato il Presidente dell’Associazione Florovivaisti Italiani, Aldo Alberto. “Proseguiremo la nostra attività, insieme a CIA Agricoltori Italiani, per far comprendere sia a livello nazionale che europeo le specificità del bene pianta viva e far valere tutte le domande del caso”.
